10 Maggio 2013 21:00
Stazione Leopolda di Firenze | IT
replica: 11 maggio 2013 21:00
Dieci anni fa Benoît Lachambre presentava il suo primo “falso” solo. Eccolo ora tornare con questo nuovo lavoro multimediale e polisensoriale. Incentrato sulla metafora del rettile, Snakeskins parla inevitabilmente di come il serpente cambia pelle, sottolineando quello che ne resta e che nel tempo si decompone.
Questo solo – o piuttosto, ancora una volta, questo “falso” solo, dal momento che Lachambre è affiancato in scena dal danzatore Daniele Albanese e dal compositore e polistrumentista Hahn Rowe – è stato per il coreografo canadese l’occasione per affinare le linee di forza che attraversano la sua ricerca e per riposizionare la sua azione artistica nel presente.
Per manifestare questo processo, profondamente interiore e organico, Lachambre ha immaginato una struttura prospettica che crea un punto di fuga verso il fondo alla quale appendersi per lavorare sul bilanciamento del peso.
Il corpo oscilla, si abbandona, si trasforma attraverso cambiamenti minimi di peso, simmetria ed equilibrio, creando una molteplicità di movimenti e di variazioni.
Con Snakeskins il coreografo si abbandona completamente, facendo della ‘sua’ pelle una superficie di resistenza alla rigidità delle idee.