12 Maggio 2012 21:30
Stazione Leopolda di Firenze | IT
Nell’ambito del progetto POST ELETTRONICA
A cura di Valentina Gensini e Letizia Renzini
Il progetto indaga i territori della sperimentazione “post-elettronica”, in un tributo a John Cage che intende rilevarne l’eredità contemporanea: artisti che condividono un uso drammaturgico e gestuale delle nuove tecnologie. Opere ibride che uniscono musica, video, performance, scultura, suono, rumore, vocaboli di un linguaggio composito dove la gestione di software avanzati si combina al manufatto, nel tentativo di scioglimento dell’approccio concettuale in direzione del coinvolgimento dello spettatore.
Ripensare l’elettronica nel suo componente originario: il circuito stampato. Nicolas Collins è trombonista e compositore di musica elettronica, interprete e direttore “Live” del Circuit Bending di cui è stato l’iniziatore e della quale è alfiere internazionale: riciclare i circuiti stampati e i vecchi macchinari elettronici, per un uso critico, interpretativo, che è sempre diverso dall’uso per il quale questi oggetti sono stati creati. Pioniere nell’uso di microcomputers, nelle performances live fa un uso esteso di circuiti fatti in casa: radio modificate, suoni trovati – l’equivalente musicale contemporaneo del ready made del dadaista Marcel Duchamp.
Secondo Collins il circuit bending non fa altro che “reinvertire la ruota della storia: stiamo facendo della tecnologia di oggi ciò che i compositori sperimentali hanno fatto negli anni ’60”. Collins ha spogliato a parte e riconfigurato tutti i tipi di gadget e giocattoli alla ricerca di nuove sonorità.
Le composizioni live di Circuit Bending sono performance audiovisive uniche, sorprendenti, ispiranti. Circuiti stampati come strumenti, “Una delle cose che ho cominciato a fare negli anni ’80 è stato guardare all’interno delle macchine come a veri e propri pezzi della mia musica. L’input sonoro può essere una cosa davvero effimera che può cambiare da luogo a luogo, ma la macchina che “contiene” quel suono, lo conterrà per sempre, non cambierà mai”.
Un’indagine sulla soglia tra suono e rumore, in cui il gesto e lo strumento diventano parti integranti del lavoro.
La performance a Fabbrica Europa prevede l’incontro con musicisti e artisti fiorentini, un vero e proprio “happening” dove immagini (il video in diretta che chiarisce i gesti musicali dei partecipanti) e suoni musicheranno questo mondo domestico e cibernetico.