Cristina Donà | Daniele Ninarello | Saverio Lanza
L’universo nella testa

Siamo grumi di atomi che momentaneamente si sono organizzati per essere qui ma che poi torneranno a fare quello che hanno sempre fatto, ad essere parte integrante, sebbene infinitesimale, dell’Universo.
Forse là fuori c’è una persona che vi piace più di tutte le altre, forse un protone della vostra pelle si trovava proprio accanto al protone della sua pelle quando l’universo era piccolo come un acino d’uva.
Forse quei due protoni sono stati separati per 13,8 miliardi di anni per incontrarsi la volta che vi siete abbracciati.

Filippo Bonaventura, astrofisico e divulgatore scientifico

Esplorare il limite. Non fermarsi a ciò che è noto o appare tale. Andare oltre.
Dal fortunato incontro avvenuto con il progetto Perpendicolare prende vita L’universo nella testa, una nuova creazione che sviluppa ulteriormente l’indagine tra linguaggi performativi, lavorando sui movimenti del coreografo e danzatore Daniele Ninarello e i brani della cantautrice Cristina Donà insieme al compositore e artista visivo Saverio Lanza.

Il senso di gravità della danza fa da corpo motore, disegnando nello spazio scenico, attraverso i movimenti, rotazioni del corpo che creano un amalgama di cellule ritmiche verso un ondeggiare perpetuo del flusso creativo.
Le canzoni più affascinanti di Cristina Donà – da “Universo” a “Il senso delle cose” fino a “Triathlon” e “Settembre”, insieme a innesti evocativi quali “Across The Universe” dei Beatles – danno al tutto il sapore di una costellazione originale in cui perdersi, osservare e ritrovarsi in un continuo rapporto tra l’infinito del cosmo e l’essere umano.
Le note delle composizioni risplendono nella danza e si riflettono in un equilibrio perfetto e vitale tra il registro intimo e l’emotività catartica del rock.

Note

Le parole, il loro significato, il loro suono mi guidano da sempre nell’infinito spazio dove si formano le canzoni. Le utilizzo per costruire la chimica del luogo dove accogliere chi ascolta. Il potere delle parole espresso dalla melodia, una melodia anche piccola, costituisce un veicolo emozionale immenso, che ci raggiunge e si espande, ci contamina, nel bene e nel male. Il fine del mio lavoro, soprattutto in questi ultimi anni, è quello di accendere l’empatia tra le persone, nel tentativo utopico di creare nuove connessioni umane aperte all’ascolto dell’altro e del pianeta a cui apparteniamo. Questo processo di ricerca, che svolgo insieme a Saverio da oltre dieci anni, ha trovato la sua completezza nell’incontro con Daniele, che incarna e restituisce allo spettatore, insieme alle frequenze della musica e della mia voce, la materia invisibile delle canzoni, utilizzando lo strumento “corpo” mediante la danza. La parola attraverso di lui si fa corpo e il corpo, informato dalla musica, diventa il tramite per arrivare prepotentemente al pubblico. Mi piace immaginare che logiche che regolano l’universo siano uguali nel piccolo come nel grande, ovvero che siano le medesime sia nelle relazioni del nostro quotidiano così come nel rapporto tra le galassie. Connessione creata dagli atomi di origine stellare che ci costituiscono. La musica, la danza, l’arte sono l’espressione della materia invisibile che ha permesso la vita: celebrarle in uno spettacolo è un modo per ricordare quanto l’arte sia necessaria per collegare e formare le nostre esistenze, per raccontare le nostre fragilità umane nell’intento di migliorarci. Cristina Donà

Osservo questo lavoro come un paesaggio sempre aperto dai contorni porosi, dove ogni elemento informa e sostiene l’altro in continua reciprocità. In alcuni casi i testi delle canzoni suggeriscono chiari percorsi da seguire, mi consegnano un immaginario da esplorare e le parole diventano istruzioni da seguire. Altre volte è la danza ad aprire spazi emotivi da cui nascono nuovi brani e nuovi paesaggi musicali, parole precise che suggeriscono gesti precisi. I nostri corpi nell’attraversare questo processo adottano una postura precisa, data dall’attenzione di chi sta sul crinale pronto a ricevere informazioni, disponibile a sentire e a lasciarsi attraversare e lasciarsi muovere nel flusso. Ciò che mi affascina maggiormente è questa possibilità di captare istante dopo istante, l’intensità delle vibrazioni, degli umori, delle emozioni, dei suoni e delle parole che compongono la performance in tempo reale.
Il dialogo che si instaura tra questi elementi mi sorprende sempre. È una continua cooperazione, come navigare insieme nello stesso oceano di possibilità da cogliere, surfare insieme prima su un’onda poi su di un’altra. Daniele Ninarello

Ascoltare è un modo per connettere il tutto. Se anche la fisica ci dice che siamo a metà strada tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, che ci troviamo a metà dello spazio e del tempo, e che tutto è connesso, allora possiamo considerare la nostra testa come il centro del nostro universo. Questo è il modo per costruire qualcosa che abbia unità e non sia solo la somma delle nostre tre discipline. Solitamente utilizzo pianoforte e chitarra, ma in questo caso avevamo necessità di una tavolozza di suoni più ampia. Per questo ho aggiunto alla mia postazione una sezione elettronica, indubbiamente un elemento critico, una sfida, perché il nostro lavoro si fonda sul reciproco ascolto mentre l’elettronica, che si basa sulla programmazione, si trova per sua stessa natura all’opposto dell’ascolto reattivo. Per questo motivo ho optato per un’elettronica semplice e flessibile che mi consente di cambiare ogni elemento in tempo reale e assecondare quello che creiamo sul palco.
Interagiamo proponendo sempre qualcosa di nuovo e dobbiamo essere in grado di interpretare e sviluppare velocemente quello che ci arriva. Equilibri e squilibri, pause e dissonanze, ritmo e rarefazione, improvvisi e inaspettati sincronismi accadono solo mediante l’ascolto reciproco. Saverio Lanza

Cristina Donà, voce, chitarra
Daniele Ninarello, coreografia e interpretazione
Saverio Lanza, piano, chitarra, elettronica
produzione: Fondazione Fabbrica Europa, Associazione CodedUomo
Progetto promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, in collaborazione con la Direzione Generale Spettacolo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, nell’ambito del progetto Vivere all’italiana sul palcoscenico

Calendario

1° giugno 2022 | Théâtre Molière, Sète (Francia) – prima assoluta
15 settembre 2022 | Festival Fabbrica Europa – Teatro Cantiere Florida, Firenze
13 novembre 2022 | Teatro Goldoni, Livorno
20 dicembre 2022 | Istituto Italiano di Cultura – Sala Agnelli, Tokyo (Giappone)
21 giugno 2023 | Fuori Programma – Arena Teatro India, Roma



[foto: Carol Alabrese]






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