11 Maggio 2011 19:00
Stazione Leopolda di Firenze | IT
Millennio Terzo, Nostra Meraviglia è un’opera breve per voce e suoni, ispirata prevalentemente a Il Cielo di Lardo, raccolta di poesie di Guido Oldani e in parte a Realismo Terminale, saggio socio-antropologico scritto dallo stesso autore.
In scena Gilberto Colla con la sua voce che muta, durante la lettura poetica, grazie alle rielaborazioni in tempo reale operate dal sound designer Thomas Chinnery.
Con un sapiente utilizzo della tecnologia, Chinnery crea un vero e proprio paesaggio sonoro come fosse una seconda scenografia complementare a quella essenziale, realizzata con la collaborazione dell’artista Isanna Generali: un paio di ombrelli, un leggio, un impermeabile, un piccolo tavolino, pochi altri oggetti e una finestra immaginaria che, quando è aperta, in questo universo dove l’oggetto diventa soggetto, invece di portare fuori induce a un dialogo interiore. Ai suoni originali si mescolano brani di Antonio Segafreddo, di Miles Davis, del gruppo Labradford: una commistione di classico e contemporaneo per rappresentare l’originale “poetica degli oggetti” del poeta Guido Oldani.
Il paesaggio sonoro conduce lo spettatore in luoghi a lui familiari: lo scorcio di una città allo scoccare della mezzanotte, passaggio al terzo millennio, tra botti, fuochi artificiali e tappi di spumante lanciati verso il cielo; la via trafficata vista dal balcone di un palazzo nel quale un essere, ancora umano, cerca di ricreare una sorta di eden personale annaffiando fiori, non importa se artificiali, e dove osserva le stelle senza alzare lo sguardo al cielo, ma guardando l’acqua nella ciotola del cane. In riva al mare; in una campagna assordata dai suoni di un pollaio, dall’abbaiare di un cane, dal rumore del vento e soprattutto dalla pioggia accompagnata dal tuono e dallo strepitio del fulmine. Accanto ad una culla dove il pianto di un bimbo in un attimo si trasforma in gemito divertito all’ascolto di un carillon.
L’acqua e il suo rumore/canto, pervadono la mente e il cuore di chi guarda e ascolta, preparandolo a ricevere il flusso di emozioni suscitate delle parole: quelle delle poesie che inducono ad una riflessione profonda, intima, per ciascuno diversa perché tocca le corde delle sue personali esperienze.