6 Maggio 2018 16:30
Stazione Leopolda di Firenze | IT
PICCOLO ENSEMBLE DI COMUNICAZIONE è una performance che consiste nell’esecuzione dal vivo di una composizione originale per segreterie telefoniche.
Le segreterie telefoniche sono attivate da otto studenti del Liceo Musicale Francesco Petrarca di Arezzo, introdotti all’utilizzo del mezzo analogico durante le lezioni di tecnologia musicale.
I ragazzi di questa fascia d’età appartengono a una generazione che non conosce e non ha mai utilizzato la segreteria con cassetta a nastro collegata al telefono di casa. Una generazione che è lontana dall’immaginare l’attesa o la possibilità di non essere trovati o la pianificazione che richiedeva un mondo senza il telefono cellulare. D’altra parte è una generazione che utilizza come principale mezzo di comunicazione proprio il messaggio vocale, più di telefonate e sms.
Un dialogo tra generazioni: i ragazzi saranno esecutori di voci del passato, ma dialogheranno con esse, facendosi creatori di nuovi messaggi, il tutto sempre utilizzando solo le segreterie telefoniche. Ogni esecutore avrà una segreteria con uno o più nastri che dovrà azionare, fermare e incidere con un certo margine di libertà ma seguendo un foglietto di regole musicali, dialettiche e di ascolto degli altri.
Questa performance nasce da ENZO SONO LINA, un archivio di nastri magnetici e segreterie provenienti da tutta Italia e limitata alle registrazioni analogiche diffuse principalmente tra gli anni ‘80 e ‘90. In quell’epoca vicina e lontana in cui ancora non esisteva la connessione internet e non si poteva immaginare il significato dell’essere reperibili sempre ed ovunque. Un tuffo nel passato recente, in un modo di vivere completamente diverso, che a tratti non si ricorda più, ma che torna a essere vivo appena si riascoltano quelle vecchie parole.
La segreteria telefonica è un archivio di memoria a breve termine che risponde a uno scopo funzionale, cercarsi quando si è lontani, ed è predisposta per essere continuamente cancellata e sovraincisa. Vi si trovano messaggi, conversazioni, interruzioni, rumori e attese. Le ultime testimonianze orali di un’epoca che non c’è più.
Le voci hanno accenti diversi, percorrono l’Italia intera, per pochi istanti ci permettono di conoscerle, di spiare e immaginarne la vita, i momenti di una quotidianità, spesso intima e familiare. Poi bruscamente si interrompono. Quelle voci siamo noi, i nostri parenti, i nostri vicini di casa. L’intimità ha qualcosa di irresistibilmente attraente, un voyeurismo, una coccola, la voglia di storie di sempre, il bisogno dell’altro, il cercarsi e il non poterne fare a meno. E le storie qui sono misteriose, i personaggi si immaginano per qualche istante, poi fuggono, ma sono tanti, e ci si sente parte di un tutto che commuove, proprio perché ci comprende, perché è familiare come lo è la voce di una persona cara, come lo è una tradizione che ci identifica, come lo è l’odore di casa.
Il racconto è personale e corale. Tante voci insieme dipingono un momento storico preciso d’Italia. Un momento in cui le vacanze duravano due mesi estivi e si partiva con l’automobile familiare tutta carica, un momento in cui si comprava la tessera del telefono per chiamare e c’era la possibilità di non trovare nessuno e di dover aspettare.
L’intera esecuzione verrà registrata e dal giorno seguente PICCOLO ENSEMBLE DI COMUNICAZIONE sarà un’installazione e presenterà a ciclo continuo la traccia musicale.