20 Maggio 2009 - 21 Maggio 2009 19:00
Stazione Leopolda di Firenze | IT
I dormienti è un’azione teatrale costruita su varie poesie della raccolta Foglie d’Erba di Walt Whitman e, in particolare, sul poema Sleepers. Il poeta guarda donne e uomini che dormono, si corica accanto a ognuno di essi, evoca la varietà infinita dei dormienti e sogna “tutti i sogni degli altri sognatori”. La visione del poeta avanza in più direzioni: il viaggio dei dormienti che in sogno ritornano verso il loro paese e la loro infanzia; il viaggio degli amanti nel buio della notte che “tutti li pervade e li avviluppa”; il viaggio tra vita e morte nell’architettura perfetta del corpo umano. Questa visione si conclude con il ritorno dei sognatori al loro corpo, risanato dal sonno, e con il loro risveglio. Per evocare il sonno e i sogni basta l’oscurità dove la luce sola struttura lo spazio. Qualche raro oggetto e grandi fogli di carta permettono di dare forma alle azioni, di rendere visibile l’ordine e il disordine delle parole e dei segni, di giocare con le pieghe e i fruscii della materia. In questo scenario si manifesta la presenza di Anima e Animus, doppia incarnazione del poeta.
Da quando l’ho scoperto, all’inizio degli anni ’70, Walt Whitman mi ha toccato profondamente e ho riconosciuto in lui il soffio dei tempi che allora avvertivo: la stessa aspirazione alla schiettezza, la stessa volontà di disfarsi di ogni pregiudizio ed accettare se stessi e, di conseguenza, di accettare gli altri, la stessa ricerca di una verità che fosse contemporaneamente materiale e immateriale, fuori da ogni dogma religioso o politico. Ho immediatamente amato il flusso musicale delle sue parole, l’ottimismo della sua formidabile vitalità venata di malinconia, il suo gusto immoderato per il vagabondaggio.
François Kahn