19 Maggio 2009 19:00
Stazione Leopolda di Firenze | IT
nell’ambito di Cantieri Teatrali per Fabbrica Europa
Se cammino attraverso Napoli (ma potrebbe essere qualsiasi altro posto, pur non essendolo) per un giorno intero di primavera, numerose piccole cose si annidano dentro ai miei centri nervosi: piccole cose viste, udite, annusate nel caos che comprime la città. Nel rifletterci, mi capita di scegliere le due che più delle altre pungono i nervi della mia immaginazione:
l’odore violento di fiori d’arancio che esce dai cortili interni, dai giardini pensili invisibili a chi cammina nei vicoli, e che poi si concretizza in gigantesche masse di piccoli fiori bianchi simili a stelle, le volte che mi capita di entrare in uno di questi cortili o giardini;
l’intirizzirsi violento e brutale dei ragazzi quando scherzano fra loro per strada, quell’irrigidirsi istantaneo dei muscoli delle braccia e delle mani in uno schiaffo gratuito, della gamba in un calcio, della gola in un grido.
Sono cose che mi commuovono all’istante nella loro piccolezza e fugacità, cose pronte nel momento preciso del loro apparire a scomparire di nuovo, senza dare adito a nessun discorso, a nessuna significazione altra dall’essere muscolo, calcio, schiaffo, gamba, mano, fiore.
Penso che con nient’altro se non con queste ed altre piccolissime cose potrei comporre un’opera teatrale che davvero mi riguardi (che davvero mi guardi come io la guardo).
Andrea Saggiomo