17 Maggio 2009 19:00
Stazione Leopolda di Firenze | IT
nell’ambito del progetto MOVING_movimento
All’inizio, un musicista avanza sul davanti della scena col suo violoncello, si sistema e inizia a suonare. Presto viene a prender posto al suo fianco il danzatore.
Ma quello che si annuncia come un duo, verrà presto interrotto dai gesti sempre più veementi del danzatore che finiscono per provocare l’allontanamento del musicista.
Tutta la pièce oscilla nell’alternanza tra un possibile «essere insieme» e l’«essere singolo».
Costruendo la sua pièce attorno al paradigma del dolore e della solitudine, Antonio Montanile affronta ciò che lo spinge a danzare, i postumi presenti nel suo corpo e le tracce di una violenta sofferenza vissuta nel passato.
Un fascio di nervi si sviluppa come una sorta di rapporto dialogico in cui il ritmo, tra sospensione e sollievo, sottolinea gli indugi dei due protagonisti nel loro tentativo di approccio.
Robert Suermondt