10 Maggio 2012 23:00
Stazione Leopolda di Firenze | IT
Spettatori, bende e una console: un pubblico di uditori momentaneamente privati della vista, ascoltatori immersi in uno spazio acustico che diventa il fulcro di un sentire collettivo; cinema per le orecchie. E una declinazione musicale, rumorosa, fisica, in una composizione istantanea creata secondo le logiche del deejay set.
A chi ascolta, il ruolo di dare significati propri a un discorso aperto, dentro note, suoni, rumori, passaggi di stato e frequenze che aprono un dialogo tra le immagini interiori collettive, sollecitate dai suoni, e quelle del ricordo.
La più bella colonna sonora senza nulla da illustrare che si sia ascoltata negli ultimi anni: niente immagini, niente storie, melodramma out. (Mario Gamba, il Manifesto).
La Conferenza Muta è uno spettacolo aperto, che l’autrice ha creato come declinabile in varie forme. Ideato per il festival di Filosofia all’Auditorium di Roma, la prima versione ha visto come ospite Romeo Castellucci della Socìetas Raffaello Sanzio in un dialogo tra console.
Altre versioni (State Theatre di Pretoria, Art Lounge Beirut, Libano) hanno vissuto di un dialogo meno esplicito ma ugualmente intenso, un discorso intimo intessuto nel buio tra l’autrice e gli ascoltatori, “al confine della vita psichica”. (Stefano Velotti, Università La Sapienza, Roma)