18 Maggio 2013 21:00
Teatro Cantiere Florida di Firenze | IT
Claudio Malangone / Borderline danza
BRAINSTORMING STUDIO N°2 (30 min)
In uno spazio-tempo indefinito due danzatori viaggiano in instabile equilibrio tra la luminosità e il suo contrario, il movimento e la quiete, il suono e il silenzio, la presenza e l’assenza. Due danzatori all’unisono, non semplicemente sincroni, ma capaci di intrecciare infinite variazioni sullo stesso movimento, di rompere e ritrovare continuamente le simmetrie, di apparire l’uno e il suo doppio, di perdersi l’uno nell’altro tra competizione e sensualità.
David&theDreamers
MULTI.IMPLICATIONS (20 min)
Multi.implications è uno studio multimediale sull’identità, è una prima indagine sull’immagine di noi stessi, un guardarsi dall’esterno in un caleidoscopico labirinto di specchi che ci suggerisce chi siamo e chi dovremmo o vorremmo essere.
Un affollato universo di identità uguali e diverse da se stesse.
Un viaggio che parte da una vana certezza sull’identità alla quale ci troviamo appesi, aggrappati.
Somigliamo davvero all’immagine che abbiamo di noi? E all’immagine che gli altri hanno di noi? Quant’è grande la distanza dalla realtà? Sappiamo davvero chi siamo? Abbiamo paura di saperlo?
Multi.implications è un lavoro di ricerca che parte da una sfera più intima fino a estendersi a una dimensione più sociale, interrogandosi se davvero viviamo in una società che ha bisogno di riconoscerci in una determinata forma e dicitura.
Silvia Mai
RAKU (18 min)
Percepisco in ogni momento di danza un luogo preciso, privilegiato dove osservare, ascoltare ciò che accade; l’atto del “ricevere” è fondante: dare spazio al cambiamento. In questo lavoro, ho inteso affondare la riflessione sullo spazio, il luogo fisico che accoglie la danza, e lo spazio che muove la danza, dirigendo l’attenzione anche sulla dimensione del suono: ogni luogo è anche un paesaggio sonoro entro cui si spiega l’azione e ogni gesto produce il suono che lo sostiene, udibile o non udibile; è presente, qualità interna della materia. Ogni variabile, oggetto, luce, suono entra a far parte della danza, informa e riedifica. Nello spostamento dei rapporti cambiano la percezione e la qualità dell’azione.
Eleonora Chiocchini
FRAGILEFRANA (ESTRATTI) (20 min)
Fragilefrana mette in scena racconti residui di un romanzo non scritto. Una narrazione per immagini che si manifesta in uno spazio-tempo non lineare dove figure soggette a processi di sgretolamento e dissesto appaiono, scompaiono, tessono relazioni invisibili, si fanno eco una dell’altra per disegnare un mondo che esiste appeso alla terra forse solo all’ombra delle nostre palpebre abbassate. L’attenzione è rivolta alle possibilità di esistenza tra le crepe. Veicolo di questa esistenza è il corpo incarnato in personaggi rotti, forti della loro fragilità. Corpi fatti franare dall’esterno e frana essi stessi, materiali di accumulo depositati e ancora legati alla loro “nicchia di distacco”. Provare a non rimettere subito in ordine. Provare a non ricostruire ciò che c’era. Lasciarsi franare, chiudere gli occhi in mezzo al frastuono e alla calca per fermarsi a considerare quello che stiamo vedendo e vivendo.