FACING THE BLANK PAGE

Pablo Palacio

3 Maggio 2012 19:00

Stazione Leopolda di Firenze | IT


INFO


Nell’ambito del progetto POST ELETTRONICA
a cura di Valentina Gensini e Letizia Renzini

Il progetto indaga i territori della sperimentazione “post-elettronica”, in un tributo a John Cage che intende rilevarne l’eredità contemporanea: artisti che condividono un uso drammaturgico e gestuale delle nuove tecnologie. Opere ibride che uniscono musica, video, performance, scultura, suono, rumore, vocaboli di un linguaggio composito dove la gestione di software avanzati si combina al manufatto, nel tentativo di scioglimento dell’approccio concettuale in direzione del coinvolgimento dello spettatore.

Facing The Blank Page è una composizione elettronica che si sviluppa fra luci e suoni e che è stata originalmente usata per l’omonima performance di danza creata dal coreografo libanese Omar Rajeh.
In questa versione totalmente elettronica (non ci sono corpi in scena) la composizione narrativa e gestuale è affidata a due agenti artificiali (luci e suono elettronico). La narrazione emerge attraverso la fitta rete di influenze reciproche stabilite grazie alla coerenza delle proprietà spaziali, percettive e comportamentali di questi stessi agenti.
La musica è generata in maniera completamente digitale, utilizzando i processi stocastici del moto browniano, metodo che è stato inizialmente ideato da Iannis Xenakis.
Il suono è “coreografato” grazie alla spazializzazione delle sorgenti acustiche: otto vie di altoparlanti disposti a semicerchio. Gli stessi processi che generano la musica sono utilizzati per sincronizzare l’attività di 27 proiettori di luce.
In questo modo la luce in movimento si comporta come un personaggio in costante trasformazione.
La simultaneità e la casualità di queste azioni costruite per moduli trasformano cosÏ lo spazio in un ecosistema inquietante.

 

Pablo Palacio è un musicista e compositore indipendente spagnolo che lavora con software di gestione e generazione di musica elettronica. Laureato in psicologia e psioacustica all’Università di Madrid, il suo lavoro è incentrato sulle trasformazioni del suono a livello percettivo e sulla sinestesia tra visione e ascolto. Le sue più recenti esperienze sono applicazioni compositive per il mondo dello spettacolo: ha creato lavori per la Missouri State University, il Palindrome Inter Media Performance Group, il Mainz StaatsTheater e la Compagnie Buissonière di Losanna, e recentemente ha avviato un sodalizio con la danzatrice Muriel Romero.
E’ anche docente di Sonic Space all’Università UAH di Madrid.
Si ringrazia la Fondazione Il Fiore di Firenze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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