GIVING VOICE

Victoria Hanna

11 Maggio 2010 22:00

Stazione Leopolda di Firenze | IT


INFO


La presenza della vocalist israeliana Victoria Hanna a Fabbrica Europa ’10 rappresenta un importante momento di collaborazione con il progetto Giving Voice del CPR Wales.
Giving voice è un progetto internazionale che si propone di indagare e valorizzare la voce nella pratica performativa attraverso incontri, seminari, workshop e spettacoli.

Vocalist israeliana dal particolarissimo timbro e dallo straordinario registro vocale, Victoria Hanna compone rifacendosi agli antichi testi sacri dell’ebraismo ed esplorandone la natura mistica in relazione alla simbologia legata agli aspetti trascendentali della voce, del testo e della percezione spaziale.
Nata a Gerusalemme da una famiglia di ebrei ortodossi in cui il linguaggio e la pratica della preghiera erano considerati fondamentali, il suo lavoro trae ispirazione dal sovrapporsi di passato e presente, di antico e moderno, che caratterizzano la sua città, luogo simbolo di sottili equilibri teologici, religiosi e sociali.
Fin da giovanissima si è esibita a livello internazione partecipando a festival in Germania, Polonia, Svezia, Repubblica Ceca, Ucraina, Mongolia, India, Giappone, Stati Uniti, Argentina e Messico.
Ha collaborato con artisti internazionale quali Mariana Sadovska, Eugene Hutz, Barbatuques, Frank London, Balkan Beat Box e altri.
Con la sua voce ipnotica, in un mix di teatro, musica e video, le sue performance riescono ad attualizzare le preghiere e i canti delle scritture sacre ebraiche.

 

Hanna is blessed with one of those voices that demands full attention,
holding audiences rapt with her acrobatic voice and leaving mouths agape.
(Time Out New York)

It’s a voice that knocks you out entirely, ripping you from your surroundings to submerge you in a new place. Victoria Hanna has one of those voices. Hypnotizing international audiences with her blend of pulsing vocals and spoken word performance.
(Flavorpill)

 

una collaborazione CPR – Centre for Performance Research, Aberystwyth (Galles) e Fondazione Pontedera Teatro
con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri di Israele

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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