Pieno. Vuoto. Pausa.
Cinque movimenti e una dualità costante: pieno-vuoto, femmina-maschio, forma-sostanza, luce-ombra.
Elementi del doppio che si incontrano in un luogo immaginario o concreto quanto un’alba a Tokyo durante un tramonto a Roma.
Un Paradiso, forse. Un tempo sospeso per ascoltare il riverbero di una danza dentro il corpo, per cogliere un’altra opportunità cambiando il punto di vista.
I movimenti si compongono e si improvvisano, si creano, poi scompaiono, lasciando solo quel che appare della danza stessa e che diviene metafora della vita. Una riflessione sull’inizio e sulla fine, emblema di maschile e femminile.
Quattro danzatori si muovono spinti dal cercare un anello-ponte tra gli opposti, una pausa: perfetta congiunzione tra dentro e fuori, tra materia e spirito.
La composizione di movimenti è accompagnata da coreografie di luce che ampliano l’ orizzonte tra l’alto e il basso, il sopra e il sotto.
Samuele Cardini e Marina Giovanni
Samuele Cardini (Carmignano, 1974) danzatore, coreografo e insegnante, nel 1997 entra a far parte della compagnia giovanile Opus Ballet nella quale collabora con Fabrizio Monteverde e Patrick King. Nel 1999 diventa membro stabile della Compagnia Virgilio Sieni, con cui collabora anche a coreografie quali Empty Space, Requiem, vincitore premio Ubu 2004. Da diversi anni tiene laboratori, seminari e organizza corsi di formazione professionale per giovani danzatori (Open Space, Luogo Comune). Dal 2000 inizia un percorso coreografico personale collaborando con alcune giovani compagnie italiane; tra i suoi lavori: May Day May Day Veleno Sterile, Perpetuo, Alcune Mie Cosette. Nel 2007 vince il premio di residenza HOME07 organizzato da Scenario Pub.bli.co e Steptext, con il progetto Me Myself & I. Nello stesso anno, in collaborazione con Marina Giovannini, crea il progetto Studi per Luogo Comune, vincitore del Premio Equilibrio Roma 2008. Dal 2008 inizia una collaborazione, in qualità di danzatore, con la Compagnia Le Supplici di Fabrizio Favale.
Marina Giovannini (Firenze, 1971) nel 1988 vince una borsa di studio per il lV corso di perfezionamento del Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia. L’anno seguente entra a far parte del Balletto di Toscana dove interpreta le creazioni di coreografi neoclassici e contemporanei, tra cui Hans Van Manen, Ed Wubbe, Niels Christe, Angelin Preljocaj, Fabrizio Monteverde, Virgilio Sieni e Mauro Bigonzetti, e partecipa al film musicale Rai “La Luna Incantata” (Palmares a Cannes 1992). Nel 1992 inizia una lunga collaborazione con la Compagnia Virgilio Sieni e partecipa alla creazione di spettacoli incentrati sulla costante ricerca sul linguaggio del corpo. Assistente di Virgilio Sieni nelle sue creazioni per i corpi di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro alla Scala di Milano e nell’ideazione di Empty Space, Requiem (premio Ubu 2004). Dal 2006 collabora con il danzatore e coreografo Fabrizio Favale all’interno del progetto Mahabharata e con Letizia Renzini a progetti di arte visiva e performance. Crea e interpreta le coreografie per La Bambola di Carne di Renzini, produzione della Biennale Danza di Venezia 2008. Da anni è impegnata nel settore della formazione in qualità di insegnante. Nel 2007 inizia un lavoro di confronto e creazione con il danzatore e coreografo Samuele Cardini.
di Samuele Cardini e Marina Giovannini
con Leone Barilli, Samuele Cardini,
Martina Gregori, Marina Giovannini
luci: Paolo Pollo Rodighiero
progetto audio: Samuele Cardini, Marina Giovannini
ottimizzazione e collaborazione: Squamo
comunicazione: Francesca d’Apolito
produzione: Fondazione Musica per Roma, CAB 008