“Eppure, non c’è altra realtà fuori di questa, se non cioè nella forma momentanea che riusciamo a dare a noi stessi, agli altri, alle cose. La realtà che ho io per voi è nella forma che voi mi date; ma è realtà per voi e non per me; la realtà che voi avete per me è nella forma che io vi do; ma è realtà per me e non per voi; e per me stesso io non ho altra realtà se non nella forma che riesco a darmi. E come? Ma costruendomi, appunto.” (Pirandello, Uno nessuno e centomila)
Smash your mask nasce dalla volontà di indagare il concetto di individualità inteso come complesso di caratteristiche che formano il singolo, un individuo che è così e in nessun altro modo. L’identità invece ci relaziona alla collettività, è ciò che raccoglie le generalità di un individuo. Identità e individualità sono le parole chiave, nella ricerca della mediazione tra ciò che è costruito e ciò che è innato. L’analisi delle caratteristiche personali, ciò che ci sentiamo di essere e ciò che sentiamo di dover essere in relazione alla società.
Il corpo è l’elemento che media tra noi e il mondo, è conoscenza incorporata. Tramite questo si esprime la distanza con l’alterità o la vicinanza con qualcosa che ci appartiene. I parametri di vicino e lontano, l’io e l’altrui ci definiscono ma non permangono nel tempo, formando un sistema di valori in continuo mutamento, caratterizzato anzi dalla rapida obsolescenza: ciò che oggi è distintivo domani non ci rispecchia più. Non c’è niente di giusto e niente di sbagliato, la regola porta al suo superamento, un atto forsennato è libero e schiavo allo stesso tempo. Non è una risposta ma l’interpretazione del dialogo che si fonda sull’accettazione di tutto, sia codici specifici sia gesti inconsulti. È un lavoro che vuole deludere le aspettative, la messa in discussione è l’azione principale, non la ricerca di qualcosa. È nel processo di rivalutazione di schemi e pensieri che sta la vera ricerca sulla diversità.
Elisa Capecchi (1989) muove i primi passi nella danza all’età di quattro anni anni. Si forma in danza classica e contemporanea al Centro Studi Danza di Grassina, diretto da Mariagrazia Nicosia. Diplomata in tecnica RAD, partecipa a concorsi vincendo borse di studio e ottenendo numerosi riconoscimenti. Nel 2009 entra a far parte della Florence Dance Company. Danza anche nella compagnia di teatro danza ALDES/Roberto Castello. Nel 2012 fa parte dell’Arsenale della Danza-Biennale di Venezia, diretta da Ismael Ivo mentre l’anno successivo partecipa al Dance Journey Program della Kibbutz Contemporary Dance Company entrando nel settembre 2013 nella prima compagnia. È autrice di Andante, un pezzo nato in Israele, e successivamente di un solo presentato in Italia. Nel 2015 inizia a lavorare con Company Blu e prosegue la sua collaborazione con Roberto Castello (In Girum Imus Nocte et Consumimur Igni). Porta avanti anche progetti personali e lavora a Marsiglia con il coreografo Marco Becherini. Attualmente, nel ruolo di danzatrice, collabora con le compagnie di teatro Leviedelfool e TPO.
Sara Campinoti (1991) si forma nelle tecniche della danza contemporanea a Firenze prima nelle scuole Opus Ballet e OMa, poi con la Compagnia Virgilio Sieni, partecipando al progetto Officina Pontormo per tre anni. Nel 2012 è danzatrice della compagnia l’O.fficina, diretta da Samuele Cardini e Tan Temel. Dal 2013 lavora come danzatrice nella compagnia TPO e danza in numerosi festival in tutto il mondo. Nel 2014 si trasferisce in Israele per studiare presso la compagnia Kibbutz contemporary dance company e qui ha l’occasione di lavorare con coreografi emergenti e di imparare il repertorio della compagnia. Nel 2015 coreografa OffWithTheHead che viene presentato al festival EchoEcho di Londonderry. Nel 2016 collabora con il collettivo Kirillov nel progetto 2BEE. Nel 2015 fonda il artistico FIKA insieme ad altre tre danzatrici. Insegna contemporaneo e floorwork in vari spazi a Firenze e in altre città toscane tenendo open classes e corsi per ragazzi e adulti.
progetto e coreografia: Sara Campinoti e Elisa Capecchi
supporto artistico e organizzativo: FIKA contemporanea danza
disegno luci: Luce Attiva di Gabriele Termine
progetto sostenuto da OMa Officina Movimento Arte