XII edizione
Sabbie d’Europa
6 – 28 maggio 2005
Firenze, Stazione Leopolda
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Voglio fare un viaggio
arrivare a un paese
che prima non ho visto mai
e vedere
se mi ricorda il mio
se il villaggio è un villaggio
e il giardino un giardino
se è vero che tu
come me
sei partito
per incontrarmi.
Mario Mariotti, 1982
Nell’aridità dei deserti l’umanità sperimenta soluzioni alternative che nascono dalla combinazione di disponibilità ridotte e principi sottili di fertilità, vivibilità sostenibile, circolazione di saperi: in una parola le Oasi, o il loro diretto effetto, cioè l’instaurazione di un circuito virtuoso capace di autopropulsione e autorigenerazione.
È su questa base condivisa che gli artisti producono e presentano i propri lavori nell'”ecosistema” aperto e vitale della Fabbrica. Gli artisti veri sanno mettere in gioco, reinventandoli continuamente, patrimoni antichi di conoscenze, di tecniche, di procedure, per costruire, mantenere e rendere più rigogliosa l’Oasi.
Il deserto, il miraggio di un’oasi reale o immaginaria, il viaggio descritto nelle sue fasi di approdo e sbarco, costituiscono il paesaggio poetico che apre, nell’allestimento di Lali Canosa e Tommaso Arosio, la Stazione Leopolda a orizzonti infiniti.
Uno scenario di suggestive illusioni ottiche che dà vita a una moltiplicazione dello spazio e richiama la funzione storica della Stazione come luogo del viaggio, della partenza e dell’arrivo.
Direzione artistica
Maurizia Settembri, danza e multimedia
Roberto Bacci, teatro
Lorenzo Pallini, musica
Con il contributo di
Comune di Firenze
Provincia di Firenze Regione Toscana
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Ente Cassa di Risparmio di Firenze