MDLSX

Motus

8 Maggio 2016 21:00

Stazione Leopolda di Firenze | IT


INFO
Biglietti:
intero 15€
ridotto 12€
studenti 10€



Il cambiamento necessario è talmente profondo che si dice sia impossibile, talmente profondo che si dice sia inimmaginabile. Ma l’impossibile arriverà e l’inimmaginabile è inevitabile. Paul B. Preciado, Manifesto Animalista

 

MDLSX è ordigno sonoro, inno lisergico e solitario alla libertà di divenire, al gender b(l)ending, all’essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dalla nazionalità imposta, dalla territorialità forzata, dall’appartenenza a una Patria. Di “appartenenza aperta alle Molteplicità” scriveva R. Braidotti in “On Becoming Europeans”, avanzando la proposta di una identità post-nazionalista…
Ed è verso la fuoriuscita dalle categorie – tutte, anche artistiche – che MDLSX tende. È uno “scandaloso” viaggio teatrale di Silvia Calderoni che – dopo 10 anni con Motus – si avventura in questo esperimento dall’apparente formato del D-j/Vj Set, per dare inizio a una esplorazione sui confini che si catalizzerà in Black Drama. Un musical tragico.

In MDLSX, che oscilla sulla confusione tra fiction e realtà – da Gender Trouble a Undoing Gender, collidono brandelli autobiografici ed evocazioni letterarie. Citiamo Judith Butler che, con “A Cyborg Manifesto” di Donna Haraway, il “Manifesto Contra-sexual” di Paul B. Preciado e altri cut-up dal caleidoscopico universo dei Manifesti Queer, tesse il background di questa Performance-Mostro.

 

[…] il pubblico resta ipnotizzato, commosso, stupito, non tanto per l’indubbia bellezza formale di quello che si vede sul palcoscenico, ma per il coraggio, estremo e radicale della performer. E anche per la sua bravura; che unisce la spontaneità quasi animalesca (da sempre la cifra della Calderoni) con un controllo quasi maniacale di ogni gesto e movimento […]. Non è esibizionismo, ma al contrario una messa in gioco radicale (ma senza autolesionismo come talvolta accade in questo tipo di messe in scena) della propria identità di genere. Wlodek Goldkorn, L’Espresso

 

Per la compagnia Motus – fondata nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò – non ci sono confini, nessuna frontiera tra Paesi, momenti storici o discipline; nessuna separazione tra arte e impegno civile. Liberi pensatori, portano i loro spettacoli nel mondo, da Under the Radar (NYC), al Festival TransAmériques (Montréal), Santiago a Mil (Cile), Fiba Festival (Buenos Aires), e in tutta Europa, lavorando per mescolanze di formati espressivi, animati dalla necessità di confrontarsi con temi, conflitti, ferite dell’attualità.
L’attività artistica di Daniela Nicolò e Enrico Casagrande è affiancata da un intenso programma di incontri pubblici, conferenze e master presso Università italiane ed estere, proprio in relazione ai vari e complessi progetti teatrali e videografici della compagnia, tra cui ricordiamo la docenza (dal 2014) del Master-CampusTheater presso La Manufacture (Haute école de theatre de la Suisse Romande) a Losanna.
Hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre premi UBU e diversi premi speciali per il loro lavoro su Beckett, Pasolini, Genet, Fassbinder e testi classici come Antigone o La Tempesta di Shakespeare.
Silvia Calderoni, attrice di Motus dal 2005, ha vinto numerosi premi tra cui premio Ubu come migliore attrice Italiana (2009), MArteAwards (2013), Elisabetta Turroni (2014) e Virginia Reiter (2015). 2011>2068 AnimalePolitico Project ha aperto un fronte di osservazione sul Futuro Prossimo Venturo con The plot is the Revolution, incontro scenico tra le due Antigoni, Silvia Calderoni e l’indomita Judith Malina del Living Theatre. Attraverso workshop, performance e atti pubblici, il percorso ha condotto alle creazioni Nella Tempesta e Caliban Cannibal (2013). Nel 2014 l’esperienza creativa del King Arthur, opera barocca con musiche di H. Purcell e testi di J. Dryden, è stata per Motus il primo elettrizzante confronto con il teatro musicale. Ad oggi però il lungo viaggio di AnimalePolitico non si è ancora idealmente esaurito e con MDLSX (debutto al Santarcangelo Festival 2015) e Black Drama (2018), la compagnia intraprende un nuovo progetto che affronta il tema del confine/conflitto.

 

drammaturgia: Daniela Nicolò, Silvia Calderoni
con Silvia Calderoni
regia: Enrico Casagrande, Daniela Nicolò
suoni: Enrico Casagrande
luci e video: Alessio Spirli
in collaborazione con Paolo Panella e Damiano Bagli
produzione: Elisa Bartolucci e Valentina Zangari
tour manager: Ilaria Mancia
distribuzione estera: Lisa Gilardino
produzione: Motus
in collaborazione con La Villette – Résidence d’artistes 2015 Parigi, Create to Connect (EU project) Bunker/ Mladi Levi Festival Lubiana, Santarcangelo 2015 Festival Internazionale del Teatro in Piazza, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, MARCHE TEATRO
con il sostegno di MiBACT, Regione Emilia Romagna
[foto: Ilenia Caleo]

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